L’origine delle Paste di Meliga – Biscotti con farina di mais è piemontese ma si usa un po’ in tutto il nord Italia preparare dolci con la farina gialla. La più famosa è sicuramente la Torta Sbrisolona che da Mantova ha conquistato tutta la Lombardia arrivando a sconfinare in Emilia e Veneto, ma sono davvero tante le preparazioni dolci con questa farina che era essenziale nella civiltà contadina. Mia nonna faceva le frittelle con la polenta avanzata dal giorno prima, aggiungendo uova, latte e zucchero ed erano una squisitezza.
Usare la farina di mais conferisce ai dolci un carattere rustico, che sa di autunno e caminetto acceso. Richiama la semplicità della cucina povera che era comunque tanto ricca di gusto. Questi biscotti sono friabili e delicati pur nella loro ruvidità e si adattano ad uno spuntino ad ogni ora, con una bella tazza di tè caldo o di latte a colazione. Potete decidere voi quanto rustici li volete, usando farina gialla più o meno fine.
Io ho usato la fioretto, quella fine, ma se preferite un biscotto davvero “contadino” potete provare con la farina bramata, dalla granulometria più spessa che aggiungerà croccantezza e carattere al vostro impasto. La ricetta viene da un libro di Luca Montersino in cui lo chef piemontese sostituisce lo zucchero col maltitolo, per renderla adatta a chi ha problemi con gli zuccheri. Ecco, io sono tornata indietro e ho ri-sostituito il maltitolo con lo zucchero semolato. Primo, perchè non so nemmeno dove andare a cercare questo ingrediente e secondo, perchè non ho idea del gusto che darebbe questa variante quindi mi sono fidata del buon vecchio saccarosio.
Paste di Meliga
- 200 g di farina 00
- 200 g di farina di mais
- 200 g di burro
- 180 g di zucchero semolato o di canna
- 2 tuorli
- 1 uovo intero
- 1 bacca di vaniglia
- 1/4 di bustina di lievito
- 1 pizzico di sale
- Montate il burro morbido con lo zucchero, meglio se con un frullino elettrico.
- Aggiungete le uova e miscelate, poi unite i semini della vaniglia e il sale
- Quando il composto è amalgamato unite le farine e il lievito e completate l’impasto che dovrà risultare come una pasta frolla morbida.
- Chiudete in pellicola trasparente e fate riposare in frigo per almeno un paio d’ore.
- Trascorso il tempo stendete la pasta in una sfoglia alta circa mezzo centimetro e tagliate dei dischetti usando un coppapasta o un bicchiere.
- Con un altro stampino praticate il foro centrale (optional) e sistemate i biscotti sulla placca del forno ricoperta di carta forno.
- Cuocete a 170°C per circa 15 minuti, in forno già caldo.
- Una volta freddi chiudeteli in una scatola di latta e si conserveranno per oltre una settimana come appena fatti.
Conosco questi biscotti, vivendo in Piemonte, e conosco la ricetta di Montersino che punto da un bel po’… Sai che mi sono frenata nel farli proprio per la presenza del maltitolo tra gli ingredienti e per la farina (se non sbaglio lui usa la fumetto, che è ancora più fine!! Proverò la tua versione!! Grazie Cecilia, sempre preziosa!
Il tuo amico Montersino stavolta ti ha fatto uno scherzetto… ma noi abbiamo aggirato l’ostacolo dello zucchero, vero? Dai provali che poi mi dici. Grazie mille Elena, buona serata 🙂
Ceci sono stupendi, adoro le paste di meliga e la farina di mais… con quel gusto rustico e appagante! <3 Sono bellissime le tue… al momento ho solo la fioretto e li farò al più presto, ma ti dirò: non mi dispiacerebbe provarli anche con la farina di mais più granulosa! ^_^ Uno te lo rubo subitissimo!! Buon weekend tesoro!!
Che piacere averti qui! Grazie mille Eli, provali con la fioretto prima, secondo me si sente già abbastanza la consistenza del mais. poi mi dirai come sono con la bramata. Buona serata e buon week end 🙂 <3
Devo andare a prendere la farina di mais e poi li provo di sicuro, sono milanese con influenze bergamasche e i dolci con la farina di mais li ho nel dna 🙂 Un abbraccio Cecilia
è vero Anna, la farina di mais è la regina delle tavole del nord. Provale in questi biscotti e non li lascerai più. Grazie mille, un bacione!!
adoro questi biscotti stella, ne mangerei a chili…inzuppati nel latte poi sono una vera meraviglia
Ciao Simo!! inzupparli è la morte loro,. Grazie amica mia. Buona domenica!!